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Archive for gennaio 2011

Yoga Darśana

Patañjali

Testo di riferimento: Yoga Sūtra di Patañjali (tradizionalmente II sec. A.C. – probabile IV sec.)

 

Il termine deriva dalla radice sanscrita Yuj “soggiogare”, “unire”.

Soggiogamento inteso come disciplina interiore ed esteriore, ma anche unificazione. Nelle Upanişad: “controllo della mente e dei sensi”; “saldo controllo dei sensi” (Kaţha upanişad).

 

Lo Yoga costituisce l’aspetto pratico del Sāṃkhya darśana, in quanto mira alla reintegrazione dell’uomo nella sua vera essenza, che è la Realtà spirituale, attraverso un processo di “unificazione”realizzabile con la pratica di una severa “disciplina interiore”.

 

Lo Yoga classico, o “Yoga regale” (Rāja Yoga), o “Yoga che ha otto membri” (Aştāńga Yoga), è descritto negli Yoga Sūtra di Patañjali; vi si afferma che “tutto è solo dolore per chi ha discernimento”.

Patañjali afferma che è possibile annullare il “dolore futuro” sfuggendo alle catene del saṃsāra, attraverso la realizzazione di quel perfetto isolamento (kaivalya) che coincide con il raccoglimento profondo (samādhi), nel quale il soggetto cosciente fa esperienza della suprema quiete e “riposa nella sua essenza”.

 

Per giungere a questa meta occorre percorrere una via suddivisa in otto momenti, gli otto membri dello Yoga:

Yama (cinque astensioni): mansuetudine; veracità di parole pensieri, azioni; onestà; castità; povertà.

Niyama (cinque obblighi): purezza esteriore ed interiore; soddisfazione di ciò che si ha; ascesi; preghiera; dedizione totale al Signore.

Riproduzione fotografica di un'illustrazione da Yogini Sunita (b. 1941), Pranayama Yoga: The Lotus and the Rose: The Art of Relaxation, Walsall, England, 1965

 

Insieme formano la disciplina morale.

Prāṇāyāma: controllo del respiro

Pratyāhāra: ritrazione dei sensi dai loro oggetti

Dhāraṇā: concentrazione, attenzione

Samādhi: incentramento dell’attenzione, perfetto raccoglimento.

 

Nella Bhagavad- gītā vengono tra le altre cose enunciate le Tre Vie, o “triplice Yoga” (con riferimento alla dottrina della “diversificazione delle competenze”):

 

Karma- mārga: via del “rito”, come “azione perfetta”

 

Jñāna- mārga: via della conoscenza, gnosi, volta al conseguimento di una consapevolezza della natura profonda del proprio Sé attraverso il fuoco dell’ascesi e della meditazione.

 

Bhakti-mārga: via dell’amore; liberazione dall’atto rituale e superamento della stessa gnosi nella totale unione con l’Amato divino. Bhakti (dalla radice che indica “fruire”, “partecipare”) indica un rapporto esclusivo di devozione, amore e partecipazione che si instaura tra il devoto e la propria divinità di elezione, concepita come un Dio personale, che sceglie lui stesso il suo devoto, con un atto di grazia, per elevarlo a sé.

 

Yoga Sutras of Patanjali (italian)

Patanjalisutras

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